TISANA KELEMATA 20BUST 1,3G
€ 9,90
TISANA KELEMATA Lassativi di contatto. Bustina da 1,3 g: senna foglie 0,667 g bustina da 2 g: senna foglie 1 ,026 g. Gramigna, guaiaco, issopo, parietaria, menta piperita, salsapariglia, anice stellato e melissa. Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti. I lassativi sono controindicati nei soggetti con dolore addominale acuto o di origine sconosciuta, nausea o vomito, ostruzione o stenosi intestinale, sanguinamento rettale di origine sconosciuta, grave stat o di disidratazione. Generalmente controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. Controindicato nei bambini di eta' inferiore a 10 a nni. La dose corretta e' quella minima sufficiente a produrre una facile ev acuazione di feci molli. E' consigliabile usare inizialmente le dosi m inime previste. Quando necessario, la dose puo' essere aumentata, ma s enza mai superare quella massima indicata. Assumere preferibilmente la sera. I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibil e e per non piu' di sette giorni. L'uso per periodi di tempo maggiori richiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del sing olo caso. Ingerire insieme ad una adeguata quantita' di acqua. Una die ta ricca di liquidi favorisce l'effetto del medicinale. Prendere la ti sana preparata secondo le modalita' sotto indicate: mettere in una taz za da te' 1 bustina da 2 g o 1-2 bustine da 1,3 g del farmaco versare sopra acqua bollente e lasciare in infusione per 10-15 minuti. Non su perare le dosi consigliate. Conservare il prodotto al di sotto dei 30 gradi C. L'abuso di lassativi puo' causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali e altri fattori nutritivi essenziali. Nei casi piu' gravi e' possibile l'insorgenza di disidratazione o ipop otassiemia la quale puo' determinare disfunzioni cardiache o neuromusc olari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi. L'abuso di lassativi, specialm ente quelli di contatto (lassativi stimolanti) puo' causare dipendenza (e, quindi, possibile necessita' di aumentare progressivamente il dos aggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestina li (atonia intestinale). Nei bambini al di sotto dei 12 anni il medici nale puo' essere usato solo dopo aver consultato il medico. Il trattam ento della stitichezza cronica o ricorrente richiede sempre l'interven to del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveg lianza nel corso della terapia. Consultare il medico quando la necessi ta' del lassativo deriva da un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali (frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da piu' di due settimane o quando l'uso del lassativo non ri esce a produrre effetti. E' inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute consultino il medico prima di usare il medicinale. I lassativi possono ridurre il tempo di permanenza nell'intestino, e, quindi, l'assorbimento, di altri farmaci somministrati contemporaneame nte per via orale. Evitare, quindi di ingerire contemporaneamente lass ativi ed altri farmaci: dopo avere preso un medicinale lasciare trasco rrere un intervallo di almeno due ore prima di prendere il lassativo. Il latte o gli antiacidi possono modificare l'effetto del medicinale lasciare trascorrere un intervallo di almeno un ora prima di prendere il lassativo. Occasionalmente: dolori crampiformi isolati o coliche addominali, piu' frequenti nei casi di stitichezza grave. Con l'uso del prodotto, le u rine talvolta si colorano leggermente in giallo-bruno o rosso. Tale co lorazione e' semplicemente dovuta alla presenza nelle urine di compone nti della senna e non e' clinicamente significativa. Non esistono studi adeguati e ben controllati sull'uso del medicinale in gravidanza o nell'allattamento. Pertanto il medicinale deve essere usato solo in caso di necessita', sotto il diretto controllo del medic o, dopo aver valutato il beneficio atteso per la madre in rapporto al possibile rischio per il feto o per il lattante.