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TRAVELGUM 10GOMME MAST 20MG
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TRAVELGUM Antistaminici per uso sistemico, eteri aminoalchilici. Ogni gomma da masticare medicata contiene principio attivo: dimenidri nato 20 mg. Eccipienti con effetti noti: aspartame (E 951), sorbitolo (E 420), saccarosio, glucosio e lattosio. Silice colloidale anidra, destrina, sorbitolo (E 420), talco, magnesio stearato, magnesio ossido leggero, glucosio liquido, macrogol 35000, titanio diossido (E 171), calcio carbonato, saccarina sodica, aspartam e (E 951), povidone 25, saccarosio, levomentolo, aroma menta naturale (contenente anche lattosio), gliceridi semisintetici solidi, cera bian ca, acido metacrilico - metile metacrilato copolimero (1:2) (Eudragit S 12.5 ed Eudragit S 100), potassio fosfato monobasico, cera montana, base per gomma da masticare, Dimetilaminoetil - metilmetacrilato metil - butil metacrilato copolimero (Eudragit E 12.5). Cinetosi (nausea e vomito durante i viaggi in auto, treno, aereo e nav e). Ipersensibilita' gia' nota verso il componente o verso altri antistami nici. Fenilchetonuria. Gravidanza. Non se ne consiglia l'uso in neonat i e prematuri, nonche' durante l'allattamento. Adulti e bambini (di eta' compresa tra i 4 e i 12 anni): iniziare a ma sticare 1 gomma ai primi sintomi di nausea. L'effetto si avverte dopo 2-3 minuti per raggiungere la massima efficacia continuare a masticar e per 5-10 minuti. L'effetto dura a seconda della situazione e del paz iente da 1 a 3 ore. Adulti: attenuandosi l'effetto o perdurando la sit uazione di disagio e' possibile ripetere la somministrazione dopo 3-4 ore, fino ad un massimo di 4 gomme da masticare medicate al giorno. Ba mbini: ripetere non piu' di due volte al giorno. Non superare le dosi consigliate. Le persone particolarmente sensibili alla cinetosi usino TRAVELGUM 20 mg gomme da masticare medicate prima di situazioni partic olari quali: strade tortuose, turbolenze durante il volo, cattivo temp o durante i viaggi in mare ecc. In questo modo si possono evitare anch e i primi sintomi di malessere. Travelgum 20 mg gomme da masticare med icate sono al gradevole sapore di menta piperita non devono essere in goiati, poiche' in tal caso la nausea iniziale aumenterebbe ulteriorme nte. Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non deglutire mai le gomme da masticare Travelgum. Nei soggetti diabet ici considerare che una gomma da masticare contiene circa 500 mg di gl ucosio e saccarosio. Usare con cautela in soggetti affetti da glaucoma , ipertrofia prostatica, altre sindromi di ritenzione urinaria, ostruz ione intestinale, asma bronchiale, epilessia. Tenere il medicinale fuo ri dalla portata dei bambini. Travelgum contiene: 3 mg di aspartame (E 951) per gomma da masticare meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per gomm a da masticare, cioe' essenzialmente "senza sodio" 285 mg di sorbitol o (E 420) per gomma da masticare. Ai pazienti con intolleranza eredita ria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale sacc arosio i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insuffic ienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale gl ucosio e lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di in tolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorb imento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Durante il trattamento con Travelgum e' opportuno evitare l'uso contem poraneo di bevande alcoliche e di farmaci ipnotici, sedativi o tranqui llanti, allo scopo di impedire eventuali fenomeni additivi di sedazion e. L'uso di antistaminici contemporaneamente a certi antibiotici ototo ssici puo' mascherare i primi segni di ototossicita', la quale puo' ri velarsi solo quando il danno e' irreversibile. Con l'impiego degli antistaminici possono verificarsi sonnolenza, secc hezza delle fauci, fotosensibilita', disturbi dell'accomodazione, dist urbi della minzione, cefalee, anoressia, nausea, reazioni cutanee su b ase allergica. Meno frequentemente vertigini, astenia, insonnia (speci almente nei bambini), euforia, tremori, ipotensione, tachicardia. Segn alazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazio ni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medici nale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del ra pporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' ri chiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il si stema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/ content/segnalazioni-reazioni-avverse. Usare solo in caso di effettiva necessita' e sotto il diretto controll o del medico.
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Vai al carrelloPYRALVEX FL 10ML0,5%+0,1%GEN
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PYRALVEX 50 MG/ML + 10 MG/ML SOLUZIONE GENGIVALE Antimicrobiotici per il trattamento orale locale. 10 ml contengono i principi attivi: estratto glucosidico di rabarbaro 500 mg (0,5 g) (corrispondente a 0,43-0,53% m/v di derivati antrachino nici), acido salicilico 100 mg (0,1 g). Eccipiente con effetti noti: e tanolo 59,5% v/v. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere parag rafo 6.1. Etanolo, acqua depurata. Gengiviti, stomatiti, orofaringiti, coadiuvante nella terapia della pi orrea alveolare. Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipient i elencati al paragrafo 6.1. Non deve essere usato nei bambini al di s otto di 12 anni di eta'. Con l'applicazione topica di acido salicilico esiste un rischio ipotetico di indurre la Sindrome di Reye. E' stata osservata Sindrome di Reye dopo somministrazione orale di dosi piu' al te di acido salicilico o acido acetilsalicilico nei bambini. Non sono stati riportati casi confermati di Sindrome di Reye associati all'uso di Pyralvex. A causa del contenuto di etanolo il medicinale non e' ada tto per i pazienti con alcolismo. Non superare le dosi consigliate. Adulti e bambini di 12 anni ed oltre : applicare localmente mediante pennellature (dopo aver rimosso eventu ali dentiere) sulla zona interessata fino a 3-4 volte al giorno. Non r isciacquare la bocca, mangiare o bere immediatamente dopo l'applicazio ne. Il paziente deve contattare il medico se i sintomi non migliorano. La durata massima del trattamento e' di 14 giorni. Bambini al di sott o di 12 anni: controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni (vedere paragrafo 4.3). Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conser vazione. Non superare la frequenza di applicazioni consigliata. La tossicita' d a salicilati puo' manifestarsi qualora venga superata la frequenza sug gerita di applicazione. Colorazione dei denti, dentiere e protesi dent arie (vedere paragrafo 4.8). I prodotti per uso topico, specie se appl icati per periodi di tempo ripetuti e prolungati, possono dare origine a fenomeni di ipersensibilizzazione. In tal caso, interrompere il tra ttamento e consultare il medico al fine di instaurare una terapia idon ea. Dopo breve periodo di trattamento senza risultati apprezzabili, co nsultare il medico. I salicilati sono altamente legati alle proteine plasmatiche e possono spiazzare altri farmaci dai siti di legame. Interazioni clinicamente importanti possono verificarsi con eparina e anticoagulanti orali, ma queste sono dovute principalmente ad un effetto sulla funzione piastri nica, piuttosto che su parametri farmacocinetici. Nella classificazione per organi e sistemi, gli effetti indesiderati s ono elencati per ordine di frequenza (numero di pazienti che si preved e manifestino la reazione), utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10) comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000,
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Vai al carrelloAGIOLAX OS GRAT BAR 400G
€ 16,20
AGIOLAX GRANULATO Lassativi da contatto, glicosidi della senna, associazioni. 100 g di granulato contengono principi attivi: ispagula seme 52 g is pagula cuticola 2,2 g senna frutto 6,74 - 13,15 g equivalente a 300 m g di derivati dell'idrossiantracene calcolati come sennoside B. Eccipi enti con effetti noti: saccarosio. Per l'elenco completo degli eccipie nti, vedere paragrafo 6.1 Talco, gomma arabica, essenza di comino, essenza di salvia, essenza di menta, paraffina liquida, paraffina solida, E 172, saccarosio. Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale. Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipient i elencati al paragrafo 6.1 dolore addominale acuto o di origine scon osciuta nausea o vomito ostruzione intestinale stenosi esofagea o g astrointestinale sanguinamento rettale di origine sconosciuta grave stato di disidratazione disfagia, ernia iatale) o condizioni che comp ortano il rischio di rigurgito atonia del colon fecaloma bambini di eta' inferiore a 10 anni gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6) morbo di Crohn, colite ulcerativa e appendicite Posologia: la dose corretta e' quella minima sufficiente a produrre un a facile evacuazione di feci molli. Si raccomanda di usare inizialment e le dosi minime previste. Quando necessario, la dose puo' essere aume ntata. Non superare la dose massima giornaliera raccomandata. Adulti: 1-2 cucchiai dosatori (corrispondenti a 5 - 10 g di granulato) mattino e sera. Nei casi ostinati 2 cucchiai dosatori ogni 6 ore per 1-3 gior ni. 1-2 bustine da 5 g mattina e sera. Nei casi ostinati 2 bustine ogn i 6 ore per 1-3 giorni. Bambini oltre i 10 anni: 1 cucchiaio dosatore (corrispondente a 5 g di granulato) al giorno 1 bustina da 5 g al gior no. Una dose unitaria di 5 g di granulato contiene: 2,6 g di Ispagula seme, 0,11 g di Ispagula cuticola, 0,34 - 0,66 g di Senna frutto. Modo di somministrazione: per uso orale. Il granulato non va masticato ne' sciolto, ma deve essere posto sulla lingua e inghiottito bevendo un a bbondante bicchiere d' acqua. Agiolax deve essere sempre assunto con d ei liquidi. Senza sufficienti liquidi, il prodotto puo' gonfiarsi e os truire la faringe o l'esofago, creando il rischio di soffocamento (ved ere paragrafo 4.4). Puo' essere assunto indipendentemente dai pasti. I n caso di singola dose giornaliera, assumere preferibilmente la sera, un'ora prima di coricarsi. Durata di trattamento: i lassativi devono e ssere usati il meno frequentemente possibile e non devono essere utili zzati per piu' di sette giorni. L'uso prolungato va stabilito dopo ade guata valutazione clinica. Contenitore da 100 g, 250 g, 400 g: conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Bustine: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Tenere nell'imballaggio originale per proteggere il medicinale dall 'umidita'. Avvertenze: l'abuso di lassativi (uso frequente o prolungato o con dos i eccessive) puo' causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutrit ivi essenziali. Nei casi piu' gravi e' possibile l'insorgenza di disid ratazione o ipopotassiemia, che puo' determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari specialmente in caso di contemporaneo trattamento co n alcuni medicinali (vedere paragrafo 4.5). L'abuso di lassativi speci almente quelli di contatto (lassativi stimolanti), puo' causare dipend enza (possibile necessita' di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (ato nia intestinale). Durante il trattamento con Agiolax e' necessario ing erire un'abbondante quantita' di acqua (6-8 bicchieri al giorno) per p revenire l'insorgere di una ostruzione intestinale. Agiolax deve esser e utilizzato solo se non e' possibile ottenere un effetto terapeutico modificando la dieta o somministrando lassativi di volume. L'uso di la ssativi in concomitanza con ormoni tiroidei puo' rendere necessario l' aggiustamento della dose degli ormoni tiroidei. Considerato il rischio di ostruzione gastrointestinale, Agiolax non deve essere utilizzato i nsieme a medicinali noti per inibire il movimento peristaltico (vedere paragrafo 4.5). Dopo assunzione orale o contatto con la pelle Agiolax puo' causare reazioni di ipersensibilita' (vedere paragrafo 4.8). Pos sono verificarsi dolori addominali, spasmi e diarrea soprattutto in ca so di preesistente colon irritabile (vedere paragrafo 4.8). Tali sinto mi possono insorgere anche a seguito di sovradosaggio in tale circost anza e' necessario ridurre la dose (vedere paragrafo 4.9). Informazion i importanti su alcuni eccipienti Agiolax contiene saccarosio: i pazie nti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, d a malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucras i isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. L'ipokaliemia (derivante da un abuso a lungo termine di lassativi) pot enzia gli effetti dei glicosidi cardiaci e interagisce con i medicinal i antiaritmici, con i medicinali che inducono l'inversione del ritmo s inusale (ad es. chinidina) e con i medicinali che inducono il prolunga mento del tratto QT. L'uso concomitante di diuretici, corticosteroidi e radice di liquirizia puo' aumentare lo squilibrio elettrolitico. I l assativi possono ridurre il tempo di permanenza nell'intestino, e quin di l'assorbimento, di altri farmaci somministrati contemporaneamente p er via orale. Evitare di ingerire contemporaneamente lassativi ed altr i farmaci: lasciare trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima o dopo aver preso il lassativo ed un altro medicinale. Agiolax puo' pote nziare il rischio di occlusione da ridotta peristalsi indotta da oppio di (vedere paragrafo 4.4). Si riportano gli effetti indesiderati secondo la classificazione per o rgani e sistemi secondo MedDRA. Gli effetti indesiderati sono elencati utilizzando la convenzione MedDRA sulla frequenza: molto comune (>=1/ 10) comune (>=1/100, < 1/10) non comune (>= 1/1000, < 1/100) raro > = 1/10.000, < 1/1000) molto raro (=1/10.000 a =1/10. 000 a
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BETADINE 10% CONCENTRATO E SOLVENTE PER SOLUZIONE VAGINALE Antinfettivi e antisettici ginecologici. Composizione del fialoide - 100 ml contengono il seguente principio at tivo: Iodopovidone 10 g. Per l'elenco completo degli eccipienti, veder e paragrafo 6.1. Nel fialoide: acqua depurata. Nel flacone: dodecilglucoside, profumo p er igiene intima A 402580, acqua depurata. Disinfettante della mucosa vaginale. Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipient i elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo. Dopo aver versato il contenuto del fialoide nel flacone, inserire la c annula vaginale ed eseguire l'irrigazione 1-2 volte al giorno. Dopo un congruo periodo di tempo senza risultati apprezzabili, consultare il medico. Conservare al riparo dal calore. Non usare per trattamenti prolungati. Particolare cautela va usata in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino di rego lari applicazioni di Betadine su cute lesa. L'uso del prodotto, specie se prolungato, puo' dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interrompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeu tiche. I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroide e acute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ipertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantita' di iodio. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidon e non dovrebbe essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e s u estese superfici corporee se non strettamente indicato. Anche dopo l a fine del trattamento bisogna ricercare i precoci sintomi di possibil e ipertiroidismo e, se necessario, bisogna monitorare la funzione tiro idea. Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare scintigrafia o do po scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattamento con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pediatrica ha magg ior rischio di sviluppare ipotiroidismo, a seguito di somministrazione di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilita' della cute e de lla loro elevata sensibilita' allo iodio, l'uso di iodopovidone deve e ssere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Puo' essere necess ario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad esempio live lli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In eta' pediatrica usare solo sotto s tretto controllo e nei casi di effettiva necessita'. L'ingestione o l' inalazione accidentale di alcuni disinfettanti puo' avere conseguenze gravi, talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi. Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il comp lesso polivinilpirrolidone-iodio e' efficace a valori di pH compresi t ra 2.0 e 7.0. E' possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini una riduzion e della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con componenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebolimento de gli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non deve essere u sato contemporaneamente a prodotti contenti sali di mercurio o compost i del benzoino, carbonati, acido tannico, alcali, perossido d'idrogeno , taurolidina e argento. L'uso di prodotti contenenti iodopovidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nelle stesse se di o in sedi adiacenti puo' provocare una momentanea colorazione scura delle aree interessate. L'effetto ossidativo delle preparazioni a bas e di iodopovidone puo' causare risultati falsi positivi di alcuni esam i diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidina o gomma di guaiaco per la determinazione dell'emoglobina o del glucosio nelle fe ci o nelle urine). Evitare l'uso abituale in pazienti in trattamento c ontemporaneo con litio. L'assorbimento dello iodio dalla soluzione di iodopovidone puo' ridurre la captazione tiroidea dello iodio. Cio' puo ' interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroide, determina zione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iodio radioatti vo) e puo' rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroid e con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattame nto, prima di eseguire una nuova scintigrafia e' necessario che trasco rra un adeguato periodo di tempo. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza : molto comune (>= 1/10), comune (> 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/ 1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.0 00), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei da ti disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: ipersensibili ta' molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto rar o: ipertiroidismo * (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazion e) non nota: ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutr izione. Non nota: squilibrio elettrolitico **, acidosi metabolica **. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: dermatite da co ntatto (con sintomi come eritema, microvescicole e prurito) molto rar o: angioedema. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza re nale acuta **, osmolarita' del sangue anormale **. *In pazienti con st oria di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avvertenze e special i precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazione di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone pe r il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee estese. **Puo' ve rificarsi a seguito della captazione di elevate quantita' di iodopovid one (ad esempio nel trattamento di ustioni). ***Ipotiroidismo a seguit o di uso prolungato o esteso di iodopovidone. Segnalazione delle reazi oni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/ris chio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di s egnalazione all'indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/co me-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa. Durante la gravidanza e l'allattamento, la soluzione di iodopovidone d eve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima do se possibile, a causa della capacita' dello iodio di attraversare la p lacenta e di essere secreto nel latte materno e per l' elevata sensibi lita' del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concent ra maggiormente nel latte materno rispetto al siero. L'uso di iodopovi done puo' causare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormon e stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato.
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€ 10,00
BETADINE Antinfettivi e antisettici ginecologici. Betadine 10% Gel vaginale 100 g di gel contengono il seguente principi o attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 10 g. Betadine 0,2 g Compress e Vaginali 1 compressa da 3 g contiene il sseguente principio attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 0,20 g. Per l'elenco completo degli ecc ipienti, vedere paragrafo 6.1. Betadine 0,2 g Compresse Vaginali: polietilenglicole 1000. Betadine 10 % Gel Vaginale: polietilenglicole 400, polietilenglicole 4000, polieti lenglicole 6000, sodio idrato, acqua depurata. Betadine 0,2 g Compresse Vaginali, Betadine 10% Gel Vaginale: disinfez ione della mucosa vaginale. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo. Betadine 0,2 g Compresse Vaginali: 1-2 compresse, preferibilmente la s era. Si consiglia di umettare la compressa con un po' d'acqua, di inse rire profondamente e di rimanere in posizione supina per qualche minut o. Betadine 10% Gel Vaginale: una applicazione s.p.m. preferibilmente la sera prima di coricarsi. Si consiglia di inserire in profondita' e di rimanere supina per qualche minuto. Modalita' d'uso: avvitare al tu bo l'estremita' filettata della siringa e tirare il pistone fino alla tacca d'arresto riempire completamente la siringa premendo sul tubo e quindi togliere la siringa inserire profondamente la siringa nella v agina e depositare il gel nella regione cervicale estrarre la siringa svuotata che dopo lavaggio e' utilizzabile per le applicazioni succes sive. Il contenuto della siringa, pari a una dose, e' di 5 g di prodot to, corrispondente a 0,5 g di iodopovidone e a 50 mg di iodio. Betadine 10% Gel Vaginale: conservare al riparo dal calore. Betadine 0 ,2 g Compresse Vaginali: conservare a temperatura non superiore a 30 g radi C. Non usare per trattamenti prolungati. Particolare cautela va usata in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino di rego lari applicazioni di Betadine su cute lesa. L'uso specie se prolungato puo' dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interr ompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeutiche. I pazien ti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee acute e non a cute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ipertiroidism o) a seguito di somministrazione di grandi quantita' di iodio. In ques ta popolazione di pazienti, la preparazione di iodopovidone non dovreb be essere impiegata per un periodo di tempo prolungato se non strettam ente indicato. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricercare i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e, se necessario, bisogna monitorare la funzione tiroidea. Non usare almeno 10 giorni prima di e ffettuare una scintigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo o ppure nel trattamento con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pediatrica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo , a seguito di applicazioni di dosi elevate di iodio. A causa della pe rmeabilita' della cute e della loro elevata sensibilita' allo iodio, l 'uso di iodopovidone deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Puo' essere necessario un controllo della funzione tiroidea d el bambino (ad esempio livelli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione oral e di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In eta' pe diatrica usare solo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva ne cessita'. L'ingestione o l'inalazione accidentale di alcuni disinfetta nti puo' avere conseguenze gravi talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi. Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il comp lesso polivinilpirrolidone-iodio e' efficace a valori di pH compresi t ra 2.0 e 7.0. E' possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini una riduzion e della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con componenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebolimento de gli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non deve essere u sato contemporaneamente a prodotti contenti sali di mercurio o compost i del benzoino, carbonati, acido tannico, alcali, perossido d'idrogeno , taurolidina e argento. L'uso di prodotti contenenti iodopovidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nelle stesse se di o in sedi adiacenti puo' provocare una momentanea colorazione scura delle aree interessate. L'effetto ossidativo delle preparazioni a bas e di iodopovidone puo' causare risultati falsi positivi di alcuni esam i diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidina o gomma di guaiaco per la determinazione dell'emoglobina o del glucosio nelle fe ci o nelle urine). Evitare l'uso abituale in pazienti in trattamento c ontemporaneo con litio. L'assorbimento dello iodio dalla soluzione di iodopovidone puo' ridurre la captazione tiroidea dello iodio. Cio' puo ' interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroide, determina zione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iodio radioatti vo) e puo' rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroid e con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattame nto, prima di eseguire una nuova scintigrafia e' necessario che trasco rra un adeguato periodo di tempo. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza : molto comune (>= 1/10), comune (> 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/ 1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.0 00), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei da ti disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: ipersensibili ta' molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto rar o: ipertiroidismo* (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazione ) non nota: ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutri zione. Non nota: squilibrio elettrolitico **, acidosi metabolica **. P atologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: dermatite da con tatto (con sintomi come eritema, microvescicole e prurito) molto raro : angioedema. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza ren ale acuta **, osmolarita' del sangue anormale **. *In pazienti con sto ria di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avvertenze e speciali precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazione di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee estese. **Puo' ver ificarsi a seguito della captazione di elevate quantita' di iodopovido ne (ad esempio nel trattamento di ustioni). ***Ipotiroidismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone. Segnalazione delle reazio ni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette c he si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, i n quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/risc hio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di se gnalazione all'indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/com e-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa. Durante la gravidanza e l'allattamento, la soluzione di iodopovidone d eve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima do se possibile, a causa della capacita' dello iodio di attraversare la p lacenta e di essere secreto nel latte materno e per l' elevata sensibi lita' del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concent ra maggiormente nel latte materno rispetto al siero. L' uso di iodopov idone puo' causare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormo ne stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato.
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BETADINE Antisettici e disinfettanti - derivati dello iodio. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica. 100 ml contengono il seguent e principio attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 10 g. Betadine 1%. Collutorio. 100 ml contengono il seguente principio attivo: Iodopovido ne (al 10% di iodio) 1,0 g. Eccipiente con effetti noto: etanolo. Beta dine 10% Gel. 100 g di gel o gel contengono il seguente principio atti vo: Iodopovidone (al 10% di iodio) g 10. Betadine 10% Garze impregnate . 1 compressa di garza da 1 dm^2 da 3 g contiene il seguente principio attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 0,25 g. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: alcool isopropilico, acido c itrico, sodio fosfato bibasico, acqua depurata. Betadine 10% Gel: poli etilenglicole 400, polietilenglicole 4000, polietilenglicole 6000, acq ua depurata. Betadine 1% Collutorio: etanolo, glicerolo, eucaliptolo, mentolo, saccarina sodica, acido citrico monoidrato, sodio fosfato bib asico biidrato, potassio iodato, acqua depurata. Betadine 10% Garze im pregnate: polietilenglicole 400, polietilenglicole 4000, polietilengli cole 6000, acqua depurata. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: disinfezione e pulizia della cute lesa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decub ito con interessamento limitato all'epidermide). Il medicinale puo' es sere utilizzato per la disinfezione della cute prima di un intervento operatorio. Betadine 1% Collutorio: disinfezione della mucosa orale. B etadine 10% Gel: disinfezione della cute lesa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decubito con interessamento limitato all 'epidermide). Betadine 10% Garze impregnate: disinfezione della cute l esa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decubito con interessamento limitato all'epidermide). Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo: non usare in bambini di eta' inferiore ai 6 mesi. Il collutorio non deve essere usato nei bamb ini al di sotto dei 6 anni. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: applicare la soluzione alcol ica di Betadine non diluita una o due volte sull'intera area della pel le da disinfettare. Distribuire il prodotto con una garza sterile. Las ciare asciugare completamente. Betadine 1% Collutorio: diluire a propr io gusto, solo quando necessario, tenendo presente che l'efficacia e' mantenuta alla diluizione di 1 parte di Betadine per 2 parti di acqua, e fare gargarismi, 2-3 volte al giorno. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLI ATE. Betadine 10% Gel: applicare 2 volte al giorno secondo necessita' direttamente sulla zona colpita (di piccole dimensioni) uno strato leg gero di gel. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE. Betadine 10% Garze impr egnate: applicare 1 garza, 1-3 volte al di'. NON SUPERARE LE DOSI CONS IGLIATE. Betadine 1% Collutorio: conservare a temperatura non superiore a 25 gr adi C. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: conservare a temperat ura non superiore a 25 gradi C Betadine 10% Gel e Betadine 10% Garze i mpregnate: conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Solo per uso esterno. Il prodotto non deve essere applicato su cute gr avemente lesa e su superfici estese. Non usare per trattamenti prolung ati: l'uso specie se prolungato puo' dare origine a fenomeni di sensib ilizzazione. In tal caso, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuata una valutazione clinica. Particolare cautela va usa ta in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino d i regolari applicazioni di Betadine su cute lesa (vedere paragrafo 5.2 ). I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee ac ute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ip ertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantita' di iod io. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidone no n deve essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e su estese superfici corporee. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricerc are i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e monitorare la funz ione tiroidea. Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare una scin tigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattame nto con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pedia trica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo, a seguito di app licazioni di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilita' della cute e della loro elevata sensibilita' allo iodio, l'uso di iodopovido ne deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Puo' esse re necessario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad ese mpio, livelli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In eta' pediatrica usare so lo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva necessita'. L'inges tione o l'inalazione accidentale di alcuni disinfettanti puo' avere co nseguenze gravi, talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi. B etadine 10% soluzione cutanea, alcolica: la soluzione alcolica e' alta mente infiammabile: deve asciugarsi completamente prima che venga appl icato qualsiasi dispositivo (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). Nella preparazione pre-operatoria, evitare l'accumulo sotto il paziente, in quanto possono verificarsi ustioni chimiche del la cute. L'esposizione prolungata a condizioni di umidita' correlate a lla soluzione puo' causare irritazione o, raramente, gravi reazioni cu tanee. In caso di irritazione della pelle, dermatite da contatto o ipe rsensibilita', interrompere l'uso. Non scaldare prima dell'applicazion e. Betadine 1% collutorio: e' necessario prestare attenzione in caso d i uso orofaringeo per evitare l'inalazione di Betadine 1% collutorio a ttraverso il tratto respiratorio poiche' puo' provocare complicazioni come polmonite. Cio' puo' verificarsi particolarmente in pazienti intu bati. L'utilizzo a lungo termine dello iodopovidone per gargarismi dev e essere evitato nelle donne in gravidanza, nelle madri che allattano e nelle persone con un elevato rischio di sviluppare disfunzioni tiroi dee a causa dell'eccessiva assunzione di iodio (vedere paragrafi 4.6 e 5.2). Informazioni importanti su alcuni eccipienti: Betadine 1% Collu torio contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 20 ml di collutorio , cioe' essenzialmente 'senza sodio'. Betadine 1% Collutorio contiene 681,88 mg di alcol (etanolo) in 20 ml di collutorio. La quantita' in 2 0 ml di questo medicinale e' equivalente a meno di 18 ml di birra o 8 di vino. La piccola quantita' di alcol in questo medicinale non produr ra' effetti rilevanti. Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il comp lesso polivinilpirrolidone-iodio e' efficace e stabile a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. E' possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini un a riduzione della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con c omponenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebo limento degli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non dev e essere usato contemporaneamente a prodotti contenenti sali di mercur io o composti del benzonio, carbonati, acido tannico, alcali, perossid o d'idrogeno, taurolidina e argento. L'uso di prodotti contenenti iodo povidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nel le stesse sedi o in sedi adiacenti puo' provocare una momentanea color azione scura delle aree interessate. L'effetto ossidativo delle prepar azioni a base di iodopovidone puo' causare risultati falsi positivi di alcuni esami diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidin a o gomma di guaiaco per la determinazione dell'emoglobina o del gluco sio nelle feci o nelle urine). Evitare l'uso abituale in pazienti in t rattamento contemporaneo con litio: l'assorbimento dello iodio dalla s oluzione di iodopovidone puo' ridurre la captazione tiroidea dello iod io. Cio' puo' interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroid e, determinazione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iod io radioattivo) e puo' rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroide con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattamento, prima di eseguire una nuova scintigrafia e' necessari o che trascorra un adeguato periodo di tempo. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza : molto comune (>= 1/10), comune (> 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/ 1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.0 00), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei da ti disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: ipersensibili ta' molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto rar o: ipertiroidismo * (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazion e) non nota: ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutr izione. Non nota: squilibrio elettrolitico **, acidosi metabolica **. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: polmonite ***** (solo in caso di utilizzo di Betadine 1% collutorio). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Raro: dermatite da contatto (co n sintomi come eritema, microvescicole e prurito) molto raro: angioed ema non nota: dermatite esfoliativa, cute secca ^^ (solo in caso di u tilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta **, osmolarita' del sangue anormale **. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da proc edura. Non nota: ustione chimica cutanea ****, ustione termica ^ (solo in caso di utilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). *In pazienti con storia di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avve rtenze e speciali precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazi one di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee e stese. **Puo' verificarsi a seguito della captazione di elevate quanti ta' di iodopovidone (ad esempio nel trattamento di ustioni) ***Ipotiro idismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone. **** A se guito dell' "accumulo" dietro al paziente durante la preparazione preo peratoria. *****Complicanze dovute all'inalazione - vedere paragrafo 4 .4. ^A causa dell'elevata infiammabilita', la soluzione alcolica di io dopovidone deve asciugare completamente prima di poter utilizzare disp ositivi (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). ^^P uo' verificarsi dopo applicazioni ripetute a causa dell'elevato conten uto di alcol nella soluzione il rischio e' maggiore per l'area genita le (ad esempio per lo scroto). Segnalazione delle reazioni avverse sos pette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verifica no dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto perme tte un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medici nale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reaz ione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all 'indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Durante la gravidanza e l'allattamento, la soluzione di iodopovidone d eve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima do se possibile, a causa della capacita' dello iodio di attraversare la p lacenta e di essere secreto nel latte materno e per l' elevata sensibi lita' del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concent ra maggiormente nel latte materno rispetto al siero, pertanto puo' cau sare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormone stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato.
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Betadine 1% Collutorio: etanolo, glicerolo, eucaliptolo, mentolo, saccarina sodica, acido citrico monoidrato, sodio fosfato bib asico biidrato, potassio iodato, acqua depurata. Betadine 10% Garze im pregnate: polietilenglicole 400, polietilenglicole 4000, polietilengli cole 6000, acqua depurata. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: disinfezione e pulizia della cute lesa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decub ito con interessamento limitato all'epidermide). Il medicinale puo' es sere utilizzato per la disinfezione della cute prima di un intervento operatorio. Betadine 1% Collutorio: disinfezione della mucosa orale. B etadine 10% Gel: disinfezione della cute lesa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decubito con interessamento limitato all 'epidermide). Betadine 10% Garze impregnate: disinfezione della cute l esa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decubito con interessamento limitato all'epidermide). Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo: non usare in bambini di eta' inferiore ai 6 mesi. Il collutorio non deve essere usato nei bamb ini al di sotto dei 6 anni. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: applicare la soluzione alcol ica di Betadine non diluita una o due volte sull'intera area della pel le da disinfettare. Distribuire il prodotto con una garza sterile. Las ciare asciugare completamente. Betadine 1% Collutorio: diluire a propr io gusto, solo quando necessario, tenendo presente che l'efficacia e' mantenuta alla diluizione di 1 parte di Betadine per 2 parti di acqua, e fare gargarismi, 2-3 volte al giorno. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLI ATE. Betadine 10% Gel: applicare 2 volte al giorno secondo necessita' direttamente sulla zona colpita (di piccole dimensioni) uno strato leg gero di gel. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE. Betadine 10% Garze impr egnate: applicare 1 garza, 1-3 volte al di'. NON SUPERARE LE DOSI CONS IGLIATE. Betadine 1% Collutorio: conservare a temperatura non superiore a 25 gr adi C. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: conservare a temperat ura non superiore a 25 gradi C Betadine 10% Gel e Betadine 10% Garze i mpregnate: conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Solo per uso esterno. Il prodotto non deve essere applicato su cute gr avemente lesa e su superfici estese. Non usare per trattamenti prolung ati: l'uso specie se prolungato puo' dare origine a fenomeni di sensib ilizzazione. In tal caso, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuata una valutazione clinica. Particolare cautela va usa ta in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino d i regolari applicazioni di Betadine su cute lesa (vedere paragrafo 5.2 ). I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee ac ute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ip ertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantita' di iod io. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidone no n deve essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e su estese superfici corporee. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricerc are i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e monitorare la funz ione tiroidea. Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare una scin tigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattame nto con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pedia trica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo, a seguito di app licazioni di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilita' della cute e della loro elevata sensibilita' allo iodio, l'uso di iodopovido ne deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Puo' esse re necessario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad ese mpio, livelli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In eta' pediatrica usare so lo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva necessita'. L'inges tione o l'inalazione accidentale di alcuni disinfettanti puo' avere co nseguenze gravi, talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi. B etadine 10% soluzione cutanea, alcolica: la soluzione alcolica e' alta mente infiammabile: deve asciugarsi completamente prima che venga appl icato qualsiasi dispositivo (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). Nella preparazione pre-operatoria, evitare l'accumulo sotto il paziente, in quanto possono verificarsi ustioni chimiche del la cute. L'esposizione prolungata a condizioni di umidita' correlate a lla soluzione puo' causare irritazione o, raramente, gravi reazioni cu tanee. In caso di irritazione della pelle, dermatite da contatto o ipe rsensibilita', interrompere l'uso. Non scaldare prima dell'applicazion e. Betadine 1% collutorio: e' necessario prestare attenzione in caso d i uso orofaringeo per evitare l'inalazione di Betadine 1% collutorio a ttraverso il tratto respiratorio poiche' puo' provocare complicazioni come polmonite. Cio' puo' verificarsi particolarmente in pazienti intu bati. L'utilizzo a lungo termine dello iodopovidone per gargarismi dev e essere evitato nelle donne in gravidanza, nelle madri che allattano e nelle persone con un elevato rischio di sviluppare disfunzioni tiroi dee a causa dell'eccessiva assunzione di iodio (vedere paragrafi 4.6 e 5.2). Informazioni importanti su alcuni eccipienti: Betadine 1% Collu torio contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 20 ml di collutorio , cioe' essenzialmente 'senza sodio'. Betadine 1% Collutorio contiene 681,88 mg di alcol (etanolo) in 20 ml di collutorio. La quantita' in 2 0 ml di questo medicinale e' equivalente a meno di 18 ml di birra o 8 di vino. La piccola quantita' di alcol in questo medicinale non produr ra' effetti rilevanti. Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il comp lesso polivinilpirrolidone-iodio e' efficace e stabile a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. E' possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini un a riduzione della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con c omponenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebo limento degli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non dev e essere usato contemporaneamente a prodotti contenenti sali di mercur io o composti del benzonio, carbonati, acido tannico, alcali, perossid o d'idrogeno, taurolidina e argento. L'uso di prodotti contenenti iodo povidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nel le stesse sedi o in sedi adiacenti puo' provocare una momentanea color azione scura delle aree interessate. L'effetto ossidativo delle prepar azioni a base di iodopovidone puo' causare risultati falsi positivi di alcuni esami diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidin a o gomma di guaiaco per la determinazione dell'emoglobina o del gluco sio nelle feci o nelle urine). Evitare l'uso abituale in pazienti in t rattamento contemporaneo con litio: l'assorbimento dello iodio dalla s oluzione di iodopovidone puo' ridurre la captazione tiroidea dello iod io. Cio' puo' interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroid e, determinazione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iod io radioattivo) e puo' rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroide con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattamento, prima di eseguire una nuova scintigrafia e' necessari o che trascorra un adeguato periodo di tempo. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza : molto comune (>= 1/10), comune (> 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/ 1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.0 00), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei da ti disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: ipersensibili ta' molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto rar o: ipertiroidismo * (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazion e) non nota: ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutr izione. Non nota: squilibrio elettrolitico **, acidosi metabolica **. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: polmonite ***** (solo in caso di utilizzo di Betadine 1% collutorio). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Raro: dermatite da contatto (co n sintomi come eritema, microvescicole e prurito) molto raro: angioed ema non nota: dermatite esfoliativa, cute secca ^^ (solo in caso di u tilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta **, osmolarita' del sangue anormale **. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da proc edura. Non nota: ustione chimica cutanea ****, ustione termica ^ (solo in caso di utilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). *In pazienti con storia di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avve rtenze e speciali precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazi one di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee e stese. **Puo' verificarsi a seguito della captazione di elevate quanti ta' di iodopovidone (ad esempio nel trattamento di ustioni) ***Ipotiro idismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone. **** A se guito dell' "accumulo" dietro al paziente durante la preparazione preo peratoria. *****Complicanze dovute all'inalazione - vedere paragrafo 4 .4. ^A causa dell'elevata infiammabilita', la soluzione alcolica di io dopovidone deve asciugare completamente prima di poter utilizzare disp ositivi (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). ^^P uo' verificarsi dopo applicazioni ripetute a causa dell'elevato conten uto di alcol nella soluzione il rischio e' maggiore per l'area genita le (ad esempio per lo scroto). Segnalazione delle reazioni avverse sos pette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verifica no dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto perme tte un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medici nale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reaz ione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all 'indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Durante la gravidanza e l'allattamento, la soluzione di iodopovidone d eve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima do se possibile, a causa della capacita' dello iodio di attraversare la p lacenta e di essere secreto nel latte materno e per l' elevata sensibi lita' del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concent ra maggiormente nel latte materno rispetto al siero, pertanto puo' cau sare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormone stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato.
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Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo: non usare in bambini di eta' inferiore ai 6 mesi. Il collutorio non deve essere usato nei bamb ini al di sotto dei 6 anni. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: applicare la soluzione alcol ica di Betadine non diluita una o due volte sull'intera area della pel le da disinfettare. Distribuire il prodotto con una garza sterile. Las ciare asciugare completamente. Betadine 1% Collutorio: diluire a propr io gusto, solo quando necessario, tenendo presente che l'efficacia e' mantenuta alla diluizione di 1 parte di Betadine per 2 parti di acqua, e fare gargarismi, 2-3 volte al giorno. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLI ATE. Betadine 10% Gel: applicare 2 volte al giorno secondo necessita' direttamente sulla zona colpita (di piccole dimensioni) uno strato leg gero di gel. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE. Betadine 10% Garze impr egnate: applicare 1 garza, 1-3 volte al di'. NON SUPERARE LE DOSI CONS IGLIATE. Betadine 1% Collutorio: conservare a temperatura non superiore a 25 gr adi C. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: conservare a temperat ura non superiore a 25 gradi C Betadine 10% Gel e Betadine 10% Garze i mpregnate: conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Solo per uso esterno. Il prodotto non deve essere applicato su cute gr avemente lesa e su superfici estese. Non usare per trattamenti prolung ati: l'uso specie se prolungato puo' dare origine a fenomeni di sensib ilizzazione. In tal caso, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuata una valutazione clinica. Particolare cautela va usa ta in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino d i regolari applicazioni di Betadine su cute lesa (vedere paragrafo 5.2 ). I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee ac ute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ip ertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantita' di iod io. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidone no n deve essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e su estese superfici corporee. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricerc are i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e monitorare la funz ione tiroidea. Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare una scin tigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattame nto con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pedia trica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo, a seguito di app licazioni di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilita' della cute e della loro elevata sensibilita' allo iodio, l'uso di iodopovido ne deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Puo' esse re necessario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad ese mpio, livelli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In eta' pediatrica usare so lo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva necessita'. L'inges tione o l'inalazione accidentale di alcuni disinfettanti puo' avere co nseguenze gravi, talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi. B etadine 10% soluzione cutanea, alcolica: la soluzione alcolica e' alta mente infiammabile: deve asciugarsi completamente prima che venga appl icato qualsiasi dispositivo (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). Nella preparazione pre-operatoria, evitare l'accumulo sotto il paziente, in quanto possono verificarsi ustioni chimiche del la cute. L'esposizione prolungata a condizioni di umidita' correlate a lla soluzione puo' causare irritazione o, raramente, gravi reazioni cu tanee. In caso di irritazione della pelle, dermatite da contatto o ipe rsensibilita', interrompere l'uso. Non scaldare prima dell'applicazion e. Betadine 1% collutorio: e' necessario prestare attenzione in caso d i uso orofaringeo per evitare l'inalazione di Betadine 1% collutorio a ttraverso il tratto respiratorio poiche' puo' provocare complicazioni come polmonite. Cio' puo' verificarsi particolarmente in pazienti intu bati. L'utilizzo a lungo termine dello iodopovidone per gargarismi dev e essere evitato nelle donne in gravidanza, nelle madri che allattano e nelle persone con un elevato rischio di sviluppare disfunzioni tiroi dee a causa dell'eccessiva assunzione di iodio (vedere paragrafi 4.6 e 5.2). Informazioni importanti su alcuni eccipienti: Betadine 1% Collu torio contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 20 ml di collutorio , cioe' essenzialmente 'senza sodio'. Betadine 1% Collutorio contiene 681,88 mg di alcol (etanolo) in 20 ml di collutorio. La quantita' in 2 0 ml di questo medicinale e' equivalente a meno di 18 ml di birra o 8 di vino. La piccola quantita' di alcol in questo medicinale non produr ra' effetti rilevanti. Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il comp lesso polivinilpirrolidone-iodio e' efficace e stabile a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. E' possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini un a riduzione della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con c omponenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebo limento degli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non dev e essere usato contemporaneamente a prodotti contenenti sali di mercur io o composti del benzonio, carbonati, acido tannico, alcali, perossid o d'idrogeno, taurolidina e argento. L'uso di prodotti contenenti iodo povidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nel le stesse sedi o in sedi adiacenti puo' provocare una momentanea color azione scura delle aree interessate. L'effetto ossidativo delle prepar azioni a base di iodopovidone puo' causare risultati falsi positivi di alcuni esami diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidin a o gomma di guaiaco per la determinazione dell'emoglobina o del gluco sio nelle feci o nelle urine). Evitare l'uso abituale in pazienti in t rattamento contemporaneo con litio: l'assorbimento dello iodio dalla s oluzione di iodopovidone puo' ridurre la captazione tiroidea dello iod io. Cio' puo' interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroid e, determinazione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iod io radioattivo) e puo' rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroide con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattamento, prima di eseguire una nuova scintigrafia e' necessari o che trascorra un adeguato periodo di tempo. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza : molto comune (>= 1/10), comune (> 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/ 1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.0 00), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei da ti disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: ipersensibili ta' molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto rar o: ipertiroidismo * (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazion e) non nota: ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutr izione. Non nota: squilibrio elettrolitico **, acidosi metabolica **. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: polmonite ***** (solo in caso di utilizzo di Betadine 1% collutorio). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Raro: dermatite da contatto (co n sintomi come eritema, microvescicole e prurito) molto raro: angioed ema non nota: dermatite esfoliativa, cute secca ^^ (solo in caso di u tilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta **, osmolarita' del sangue anormale **. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da proc edura. Non nota: ustione chimica cutanea ****, ustione termica ^ (solo in caso di utilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). *In pazienti con storia di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avve rtenze e speciali precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazi one di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee e stese. **Puo' verificarsi a seguito della captazione di elevate quanti ta' di iodopovidone (ad esempio nel trattamento di ustioni) ***Ipotiro idismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone. **** A se guito dell' "accumulo" dietro al paziente durante la preparazione preo peratoria. *****Complicanze dovute all'inalazione - vedere paragrafo 4 .4. ^A causa dell'elevata infiammabilita', la soluzione alcolica di io dopovidone deve asciugare completamente prima di poter utilizzare disp ositivi (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). ^^P uo' verificarsi dopo applicazioni ripetute a causa dell'elevato conten uto di alcol nella soluzione il rischio e' maggiore per l'area genita le (ad esempio per lo scroto). Segnalazione delle reazioni avverse sos pette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verifica no dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto perme tte un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medici nale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reaz ione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all 'indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Durante la gravidanza e l'allattamento, la soluzione di iodopovidone d eve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima do se possibile, a causa della capacita' dello iodio di attraversare la p lacenta e di essere secreto nel latte materno e per l' elevata sensibi lita' del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concent ra maggiormente nel latte materno rispetto al siero, pertanto puo' cau sare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormone stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato.
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BETADINE Antisettici e disinfettanti - derivati dello iodio. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica. 100 ml contengono il seguent e principio attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 10 g. Betadine 1%. Collutorio. 100 ml contengono il seguente principio attivo: Iodopovido ne (al 10% di iodio) 1,0 g. Eccipiente con effetti noto: etanolo. Beta dine 10% Gel. 100 g di gel o gel contengono il seguente principio atti vo: Iodopovidone (al 10% di iodio) g 10. Betadine 10% Garze impregnate . 1 compressa di garza da 1 dm^2 da 3 g contiene il seguente principio attivo: Iodopovidone (al 10% di iodio) 0,25 g. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: alcool isopropilico, acido c itrico, sodio fosfato bibasico, acqua depurata. Betadine 10% Gel: poli etilenglicole 400, polietilenglicole 4000, polietilenglicole 6000, acq ua depurata. Betadine 1% Collutorio: etanolo, glicerolo, eucaliptolo, mentolo, saccarina sodica, acido citrico monoidrato, sodio fosfato bib asico biidrato, potassio iodato, acqua depurata. Betadine 10% Garze im pregnate: polietilenglicole 400, polietilenglicole 4000, polietilengli cole 6000, acqua depurata. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: disinfezione e pulizia della cute lesa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decub ito con interessamento limitato all'epidermide). Il medicinale puo' es sere utilizzato per la disinfezione della cute prima di un intervento operatorio. Betadine 1% Collutorio: disinfezione della mucosa orale. B etadine 10% Gel: disinfezione della cute lesa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decubito con interessamento limitato all 'epidermide). Betadine 10% Garze impregnate: disinfezione della cute l esa (ferite superficiali di piccole dimensioni, piaghe da decubito con interessamento limitato all'epidermide). Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1. Ipertiroidismo: non usare in bambini di eta' inferiore ai 6 mesi. Il collutorio non deve essere usato nei bamb ini al di sotto dei 6 anni. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: applicare la soluzione alcol ica di Betadine non diluita una o due volte sull'intera area della pel le da disinfettare. Distribuire il prodotto con una garza sterile. Las ciare asciugare completamente. Betadine 1% Collutorio: diluire a propr io gusto, solo quando necessario, tenendo presente che l'efficacia e' mantenuta alla diluizione di 1 parte di Betadine per 2 parti di acqua, e fare gargarismi, 2-3 volte al giorno. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLI ATE. Betadine 10% Gel: applicare 2 volte al giorno secondo necessita' direttamente sulla zona colpita (di piccole dimensioni) uno strato leg gero di gel. NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE. Betadine 10% Garze impr egnate: applicare 1 garza, 1-3 volte al di'. NON SUPERARE LE DOSI CONS IGLIATE. Betadine 1% Collutorio: conservare a temperatura non superiore a 25 gr adi C. Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: conservare a temperat ura non superiore a 25 gradi C Betadine 10% Gel e Betadine 10% Garze i mpregnate: conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Solo per uso esterno. Il prodotto non deve essere applicato su cute gr avemente lesa e su superfici estese. Non usare per trattamenti prolung ati: l'uso specie se prolungato puo' dare origine a fenomeni di sensib ilizzazione. In tal caso, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuata una valutazione clinica. Particolare cautela va usa ta in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino d i regolari applicazioni di Betadine su cute lesa (vedere paragrafo 5.2 ). I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee ac ute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ip ertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantita' di iod io. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidone no n deve essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e su estese superfici corporee. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricerc are i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e monitorare la funz ione tiroidea. Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare una scin tigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattame nto con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo. La popolazione pedia trica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo, a seguito di app licazioni di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilita' della cute e della loro elevata sensibilita' allo iodio, l'uso di iodopovido ne deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Puo' esse re necessario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad ese mpio, livelli di T4 e TSH). Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In eta' pediatrica usare so lo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva necessita'. L'inges tione o l'inalazione accidentale di alcuni disinfettanti puo' avere co nseguenze gravi, talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi. B etadine 10% soluzione cutanea, alcolica: la soluzione alcolica e' alta mente infiammabile: deve asciugarsi completamente prima che venga appl icato qualsiasi dispositivo (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). Nella preparazione pre-operatoria, evitare l'accumulo sotto il paziente, in quanto possono verificarsi ustioni chimiche del la cute. L'esposizione prolungata a condizioni di umidita' correlate a lla soluzione puo' causare irritazione o, raramente, gravi reazioni cu tanee. In caso di irritazione della pelle, dermatite da contatto o ipe rsensibilita', interrompere l'uso. Non scaldare prima dell'applicazion e. Betadine 1% collutorio: e' necessario prestare attenzione in caso d i uso orofaringeo per evitare l'inalazione di Betadine 1% collutorio a ttraverso il tratto respiratorio poiche' puo' provocare complicazioni come polmonite. Cio' puo' verificarsi particolarmente in pazienti intu bati. L'utilizzo a lungo termine dello iodopovidone per gargarismi dev e essere evitato nelle donne in gravidanza, nelle madri che allattano e nelle persone con un elevato rischio di sviluppare disfunzioni tiroi dee a causa dell'eccessiva assunzione di iodio (vedere paragrafi 4.6 e 5.2). Informazioni importanti su alcuni eccipienti: Betadine 1% Collu torio contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 20 ml di collutorio , cioe' essenzialmente 'senza sodio'. Betadine 1% Collutorio contiene 681,88 mg di alcol (etanolo) in 20 ml di collutorio. La quantita' in 2 0 ml di questo medicinale e' equivalente a meno di 18 ml di birra o 8 di vino. La piccola quantita' di alcol in questo medicinale non produr ra' effetti rilevanti. Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il comp lesso polivinilpirrolidone-iodio e' efficace e stabile a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. E' possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini un a riduzione della sua efficacia. L'uso concomitante di preparati con c omponenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebo limento degli effetti di entrambe le sostanze. Lo iodopovidone non dev e essere usato contemporaneamente a prodotti contenenti sali di mercur io o composti del benzonio, carbonati, acido tannico, alcali, perossid o d'idrogeno, taurolidina e argento. L'uso di prodotti contenenti iodo povidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nel le stesse sedi o in sedi adiacenti puo' provocare una momentanea color azione scura delle aree interessate. L'effetto ossidativo delle prepar azioni a base di iodopovidone puo' causare risultati falsi positivi di alcuni esami diagnostici di laboratorio (ad esempio test con toluidin a o gomma di guaiaco per la determinazione dell'emoglobina o del gluco sio nelle feci o nelle urine). Evitare l'uso abituale in pazienti in t rattamento contemporaneo con litio: l'assorbimento dello iodio dalla s oluzione di iodopovidone puo' ridurre la captazione tiroidea dello iod io. Cio' puo' interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroid e, determinazione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iod io radioattivo) e puo' rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroide con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattamento, prima di eseguire una nuova scintigrafia e' necessari o che trascorra un adeguato periodo di tempo. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla loro frequenza : molto comune (>= 1/10), comune (> 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/ 1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.0 00), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei da ti disponibili). Disturbi del Sistema immunitario. Raro: ipersensibili ta' molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Molto rar o: ipertiroidismo * (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazion e) non nota: ipotiroidismo ***. Disturbi del metabolismo e della nutr izione. Non nota: squilibrio elettrolitico **, acidosi metabolica **. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: polmonite ***** (solo in caso di utilizzo di Betadine 1% collutorio). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Raro: dermatite da contatto (co n sintomi come eritema, microvescicole e prurito) molto raro: angioed ema non nota: dermatite esfoliativa, cute secca ^^ (solo in caso di u tilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta **, osmolarita' del sangue anormale **. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da proc edura. Non nota: ustione chimica cutanea ****, ustione termica ^ (solo in caso di utilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica). *In pazienti con storia di patologie della tiroide (vedere paragrafo Avve rtenze e speciali precauzioni di impiego) a seguito di elevata captazi one di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee e stese. **Puo' verificarsi a seguito della captazione di elevate quanti ta' di iodopovidone (ad esempio nel trattamento di ustioni) ***Ipotiro idismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone. **** A se guito dell' "accumulo" dietro al paziente durante la preparazione preo peratoria. *****Complicanze dovute all'inalazione - vedere paragrafo 4 .4. ^A causa dell'elevata infiammabilita', la soluzione alcolica di io dopovidone deve asciugare completamente prima di poter utilizzare disp ositivi (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza). ^^P uo' verificarsi dopo applicazioni ripetute a causa dell'elevato conten uto di alcol nella soluzione il rischio e' maggiore per l'area genita le (ad esempio per lo scroto). Segnalazione delle reazioni avverse sos pette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verifica no dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto perme tte un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medici nale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reaz ione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all 'indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Durante la gravidanza e l'allattamento, la soluzione di iodopovidone d eve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima do se possibile, a causa della capacita' dello iodio di attraversare la p lacenta e di essere secreto nel latte materno e per l' elevata sensibi lita' del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concent ra maggiormente nel latte materno rispetto al siero, pertanto puo' cau sare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormone stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato.
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